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Lo Slepcev Storch è una replica in scala 3/4 del famoso Fiesler Storch, velivolo da ricognizione di produzione tedesca, in uso durante la seconda guerra mondiale.
Nestor Slepcev, uno Slavo trapiantato in Australia, ha iniziato alcuni anni fa a produrre questo aereo ultraleggero, suscitando subito l'interesse di moltissimi appassionati, interesse dovuto principalmente alle sue caratteristiche S.T.O.L. ed anche, sicuramente, al fascino che può avere la replica di un aereo "vero".
Il costruttore ha trovato proprio in Italia il suo mercato più interessante avendo venduto nel nostro Paese circa la metà di tutti i Kit venduti nel mondo.
L'esemplare che ho avuto occasione di provare, è stato costruito partendo dal kit originale importato dall'Australia un paio di anni fa. Dopo alcune traversie dovute ad una prima motorizzazione rivelatasi inaffidabile, l'aereo è stato equipaggiato con il classico Rotax 912.
Particolarmente interessante la storia della livrea che il proprietario, Federico Vallauri, ha voluto dipingere.
La Regia Aeronautica acquistò una trentina di esemplari della "cicogna" dalla Germania. Quasi tutti furono destinati a compiti interni e dipinti con la livrea metropolitana, verde oliva, ad eccezione di uno che fu mandato sul fronte Africano e dipinto con la livrea di tipo desertico con i caratteristici anelli di fumo su fondo ocra.
Proprio a questo unico esemplare è stata ispirata la livrea e volare su questo Storch equivale un pò a volare su un pezzo di storia della nostra aviazione. Non manca, naturalmente, la postazione del mitragliere armata di tutto punto!.
Molto interessante la storia del distintivo del 150° Gruppo Caccia applicato alle fiancate. La sua scelta è stata fatta anche per ricordare la passione e la competenza di quegli esperti aliantisti che l'hanno costruito, primo fra tutti l'indimenticabile Giancarlo Maestri, avendo per culla quel "covo" del volo a vela che è l'aeroporto di Alzate Brianza.
Quello che colpisce subito e che, secondo me ha contribuito anche al suo successo, sono le dimensioni decisamente da "aereo": 10 mt di apertura alare, quasi 7 mt. di lunghezza e 2,30 mt di altezza!.
Ricordo un esemplare di questo aereo durante un a visita ad Oshkosh, mi riparai sotto le sue ali durante un temporale e devo dire che l'originale ha un'altezza davvero impressionante. Le gambe del carrello in particolare sono una delle peculiarità dello Storch: lunghissime, trasmettono i carichi direttamente sulla parte alta della fusoliera.
La costruzione è abbastanza classica, cellula in acciaio, struttura delle ali in alluminio, rivestimento in tela.
Le ali, sostenute da doppi montanti in acciaio, hanno alettoni, flaps ed il caratteristico slat sulla parte anteriore. Proprio quest'ultimo conferisce le particolari doti di atterraggio e decollo dello Storch. Il trim si attua mediante un cavo bowden che interviene sul calettamento dello stabilizzatore. L'elica, una GT in legno, è stata "antichizzata" a dovere direttamente dalla fabbrica.
L'areo può ospitare 2 persone disposte in tandem e si pilota dal posto anteriore anche in "solo". Una curiosità: sugli aerei italiani, fino alla fine della 2° guerra mondiale, la manetta aveva direzioni contrarie a quelle che oggi si usano, per dare gas si spostava la leva all'indietro. Sull'aereo in questione questa caratteristica è rimasta, ad essere sinceri, non per scelta, ma per caso. La prima motorizzazione installata aveva infatti i leveraggio opposti a quelli del Rotax. Insomma sembra che la storia abbia voluto condizionare questo esemplare fino in fondo.
Salire a bordo è impresa ardua. Il pavimento della fusoliera si trova ad un'altezza che richiede un certo tono muscolare e l'appoggio dei piedi direttamente sui montanti dell'ala, il che fa un certo effetto.
L'abitacolo è spazioso ed abbastanza confortevole anche se spartano come si addice ad un aereo "militare". Bisogna comunque dire che alla cabina sono state apportate alcune modifiche, rspetto al progetto originale, per migliorarne l'abitabilità in particolare nella zona posteriore.
I sedili non sono regolabili ma i comandi sono disponibili anche per il passeggero, ad eccezione dei freni e del comando dei flaps. Gli strumenti, installati nel pannello anteriore, non sono praticamente visibili dalla postazione posteriore.
Dopo l'avviamento ed il riscaldamento rulliamo al punto attesa con la caratteristica andatura a zig zag dei bicicli.
Il decollo, come ci si può aspettare, avviene in poche decine di metri, con i flaps completamente estesi. Si potrebbe sicuramente fare meglio ma Federico, da buon pilota militare, non vuole stupire e preferisce volare in tutta sicurezza.
Il volo è davvero piacevole. Il rombo del motore, debitamente smorzato dalle cuffie, è rassicurante. La visibilità eccezionale. Da buon ricognitore le finestrature sono addirittura a sbalzo consentendo la vista anche al di sotto dell'aereo. Naturalmente le prestazioni velocistiche sono quelle che sono: con 4800 giri di motore si viaggia intorno ai 100 Km/h. Non si può avere tutto.
L'aerodinamica non si può proprio definire "pulita": dappertutto spuntano spigoli, tubi e tubetti. In compenso l'areo è molto sensibile, ogni minimo spostamento della cloche viene tradotto in un repentino cambiamento dell'orizzonte!
Io, pilota assolutamente normale e con il cognome che non inizia per "Z", non sono riuscito a farlo stallare. Dopo alcuni tentativi ho lasciato perdere ; temevo che la manopola si staccasse dalla cloche dal gran tirare.
Il pilotaggio, a parte la "manetta al contrario", è semplice ed istintivo.
L'atterraggio è convenzionale anche se non bisogna accettare troppo le basse velocità che il mezzo consente pena una certa perdita della risposta dell'equilibratore. Comunque in 40-50 mt si può fermare il mezzo utilizzando, ovviamente, i freni.
Il peso dell'aereo si attesta sui 270 Kg. il che consente, insieme alla velocità di stallo, di rientrare tranquillamente nella categoria degli ultraleggeri.
Federico Vallauri è disponibile per dare maggiori informazioni agli interessati alla e-mail: ico@ulm.it
Flavio Giacosa con la collaborazione di Federico Vallauri
Velocità massima | Km/h150 |
Velocità n.e. | 182 Km/h |
Velocità di stallo (flap estratti) | 36 Km/h |
Velocità di salita | 9,1 m/s (1800 ft/min) |
Distanza di decollo | 39 mt |
Distanza di atterraggio | 34 mt |
Tangenza pratica | 5.000 mt (16.404 ft) |
Motore | ROTAX 912 80 HP |
Carico carburante minimo | 20 lt |
Carico carburante massimo | 60 lt. |
Peso a vuoto | 271 Kg |
Peso massimo consentito al decollo | 450 Kg |
Carico utile | 179 Kg |
Altezza | 2,30 mt |
Lunghezza | 6,95 mt |
Apertura alare | 10,00 mt |
Carico alare al peso massimo | 28,125 Kg/mq |
Numero di posti | 2 in tandem |
Ruote carrello principale | 15" x 6" x 6" |
Elica: | diametro 183 cm.; pitch 113 cm. |
Consumo di carburante al 75% della potenza corrispondente a 94 Km/h | 13 lt/h |
Costruttore: | NESTOR SLEPCEV - VRBAS, Beechwood NSW, 2446 Australia Tel./fax +61 65 85 6458 |