AVIAZIONE LEGGERA ON LINE - IL GRANDE SITO DELL'AVIAZIONE SPORTIVA ITALIANA |
---|
traduzione ed adattamento di Paolo Piana
Quante volte vi siete avvicinati ad un campo sconosciuto e, non potendo stabilire un contatto radio, avete avuto difficoltà a stabilire la pista in uso ed a decidere come e dove entrare in sottovento? Spesso la decisione su quale pista si debba utilizzare viene spesso presa di fretta, mentre ci si prepara ad atterrare.
Mi è capitato di vedere piloti che eseguono virate a sinistra quando vi sono a terra chiare indicazioni per un circuito destro. Quando, una volta a terra, viene loro chiesto di rendere conto di tale comportamento, la risposta comune è "Pensavo che sulle piste non controllate il circuito fosse sempre sinistro". Potete ben immaginare cosa significhi avere due piloti che si "contendono" lo stesso finale, provenienti da direzioni diverse! Avete mai considerato di dovervi aspettare un traffico che vi viene incontro da una "base" opposta alla vostra?
Ovviamente c'è bisogno di adottare una tecnica per la transizione dalla crociera all'ingresso in circuito.
La procedura che di solito viene insegnata è di sorvolare la pista ad almeno 150 m sopra la quota di circuito e ricercare la manica a vento o la "T" per determinare quale sia la pista di scelta o comunque in uso. Al tempo stesso si cercheranno a terra indicazioni sulla direzione del circuito, qualora disponibili.
A questo punto sappiamo quale pista adopereremo e da che parte dovremo eseguire le virate, ma ... cosa facciamo? Un piccolo esercizio mentale è necessario per decidere se e da che parte virare: eseguire un 180° se l'ingresso è alle nostre spalle, continuare accostando e scendere direttamente in sottovento, oppure fare un lunghissimo giro per ritornare indietro?
Senza radio o senza osservare altri aerei in circuito non è semplice decidere come comportarsi, specie se il circuito non è standard.
Alcuni piloti adottano un approccio dall'alto di derivazione militare, ma in questo modo si rischia di disturbare eventuali altri traffici già presenti in sottovento e che non comunicano via radio. Altri piloti continuano invece a sorvolare a lungo l'asse pista, rischiando di disturbare eventuali aerei in decollo, oppure andare a disturbare zone di rispetto acustico.
Un'altra possibilità è quella di trovarsi dalla parte opposta del campo rispetto al punto di ingresso in sottovento, con la necessità di dover fare un lungo giro esterno alla quota di circuito. Così facendo si possono disturbare eventuali aerei in allontanamento, od ancora andare a sorvolare zone sensibili.
Ecco la procedura, punto per punto:
Avvicinatevi alla zona dell'aeroporto ad una quota superiore a quella di circuito, diciamo 300 m se il circuito si esegue a 150 m.
Se volete effettuare le chiamate radio durante questa procedura, la sequenza potrebbe essere:
Questa procedura costituisce una buona transizione dalla crociera al circuito di traffico e può essere utilizzata quasi in ogni caso. Le eccezioni sono costituite da eventuali ostacoli o zone di rispetto da evitare.
Questa tecnica d'ingresso vi fa fare molte virate, cosa che aumenta le possibilità di essere visti dagli altri mezzi, poiché è maggiore la superficie delle ali che si staglia contro il cielo. Questa tecnica fa anche sì che vi manteniate vicini al campo, se la visibilità non è buona o non conoscete bene la zona.
Sappiamo che la ragione più importante del volare è spostarsi velocemente da un posto all'altro ed eseguire molte virate fa perdere tempo. E' vero, la procedura di transizione necessita di un paio di minuti in più, ma è tempo ben speso per evitare altri velivoli. Le statistiche mostrano che una buona parte degli incidenti dell'aviazione generale e da diporto avviene durante la fase di atterraggio.