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Voliamo bene alla FIVU...


Ho visto tutta la documentazione della FIVU che sarà presentata al prossimo Meeting di Bassano.
Voglio bene alla FIVU, in fondo sento nella Federazione l'unico baluardo di unità che vorremmo avere. Ma proprio perchè gli voglio bene non posso che dissentire da certe iniziative, tipiche di una corrente militar-professionale che sta contagiando il VDS.
Ho sott'occhio un fascicolo, ha il formato di un libretto di volo, che si chiama "Programma per il conseguimento dell'attestato di volo VDS con apparecchi muniti di motore".
Dentro, pagina dopo pagina, leggo schede di valutazione che non usa neppure la NASA, con parametri tipo "Decisionalità, Emotività e Ansia".
Ma non solo. Sotto la valutazione c'è lo spazio per tre firme: quella del direttore della scuola, quella dell'istruttore e quella dell'allievo.

Ma come, mi chiedo, proprio la FIVU, che lamenta la troppa burocrazia dell'AeCI si mette a fare queste cose? Già non è bello che i voli, ripeto, i voli, si chiamino missioni (e non smetterò mai di dirlo), e ora arriva questo libretto, che in pratica rappresenta la negazione della nostra attività in quanto Sport.
Ve lo immaginate voi un maestro di tennis che valuta l'ansia di un allievo? Oppure un insegnante di sci che firma una pagina del libretto dopo ogni "missione", traino Skilift, spazzaneve, parallelo, scodinzolo?

Suvvia, la sicurezza è una cosa, complicare le cose un'altra.

Ben venga il Vademecum, ben venga il questionario e, anche se troppe volta appare, il Syllabus con le sue missioni, ma per carità, non soffochiamo il nostro sport con queste baggianate.

Fester