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PROFESSOR 447

Prova di Aviazione Sportiva

Guido Enrico Bergomi

Il Professor è prodotto nella Repubblica Ceca, dove è denominato D-10 Tukan, dalla Pro Fe, che già costruisce l'aliante monoposto "Vol" (prova in volo su AS luglio 99); si tratta di un motoaliante puro, privo di gancio di traino, dotato di due posti in tandem e di un'originale soluzione per l'installazione del motore, che rimane fisso in fusoliera.
Il motore utilizzato è il Rotax 447 da 40 hp nominali, più che sufficiente a far decollare il Professor in spazi accettabili, ed è sistemato alle spalle dei piloti a testa in giù, cioè con i prigionieri del basamento collegati ad una piastra che si trova all'altezza della baionetta alare.
La soluzione è ottimale ai fini del centraggio e della robustezza globale, quello che a prima vista lascia perplessi è il complesso sistema di azionamento del pilone dell'elica che incorpora anche il riduttore: il pilone è infatti di considerevoli dimensioni, dovendo supportare un'elica da 140 cm, ed il moto è trasmesso da ben tre cinghie trapeziodali di lunghezza inusuale; a prima vista sembra difficile che il tutto possa funzionare bene, senza che le cinghie si incastrino da qualche parte nel ripiegamento, o che riescano ad avere la giusta tensione a pilone estratto, ma sono dubbi privi di fondamento.
Un doppio tendicinghia a rullo si occupa della giusta tensione, ed una serie di guide ed inviti tengono le cinghie libere durante il ripiegamento, che è comandato meccanicamente tramite cavi. Una volta decollati e raggiunta la quota necessaria (minimo 400 metri), questa è la procedura per far rientrare il pilone in fusoliera:

  • Dopo aver fatto raffreddare il motore diminuendo il numero dei giri, ed essersi accertati che lo specchietto sia puntato sul mozzo dell'elica, si porta la velocità a 65 km/h e si spegne il motore.
  • Quando l'elica si ferma si controlla la sua posizione che deve essere all'incirca verticale, in caso contrario si usa lo starter elettrico per portarla nella posizione voluta.
  • Si apre il portello in fusoliera con la leva rossa e quindi si può girare lentamente la manovella del pilone, sino a che l'elica inizia a muoversi: bisogna quindi fermare la manovella ed aspettare che l'elica sia bloccata dallo stop in posizione verticale, e solo in quel momento si può azionare ancora la manovella per riportare il pilone in fusoliera.
  • Quindi si può chiudere il portello, portando l'interruttore del motore su ON per una successiva riaccensione; il Professor è adesso in configurazione pulita per il volo veleggiato.
La procedura non è semplicissima, ma ci si fa presto l'abitudine, anche l'estensione del pilone per il volo a motore segue lo stesso schema, ma con l'accortezza di aspettare che l'elica si sia mossa dalla posizione verticale a pilone estratto, prima di accendere il motore, per essere sicuri che lo stop si sia disinserito.
Il manuale consiglia sempre una quota minima di 400 metri per effettuare le due operazioni, ma va anche detto che alcune specifiche e prescrizioni contenute nel manuale, ci sembrano eccessivamente prudenziali.
La costruzione è classica, analoga a quella del VOL, con fusoliera in materiale composito (con ordinate in legno) ed ala interamente in legno, con estremità trapezoidali; il profilo è un Wortman FX-63-137, il rivestimento è in compensato per la D anteriore sul bordo di attacco, ed in tela per la restante porzione di ala; ogni semiala è supportata da un puntone profilato aerodinamicamente, è dotata di aerofreni sull'estradosso e di winglets in composito.
I piani di coda a T adottano invece un profilo Wortman FX-71-150/130, la parte fissa del piano orizzontale può essere calettata direttamente dal pilota mediante un trim, mentre la deriva è in fibra, parte integrante della fusoliera. Infine il treno di atterraggio, decisamente singolare e che, come vedremo nella prova in volo, influenza notevolmente il comportamento del velivolo in rullaggio: due ruote principali situate sulla fusoliera all'altezza dell'attacco dei puntoni alari, con una carreggiata stretta e senza ammortizzatori o sospensioni, ed un ruotino posteriore fisso.
Le manovre sono dunque affidate unicamente all'efficacia del timone e all'azione dei due freni a disco differenziali. E passiamo quindi alla valutazione delle componenti e del comportamento in volo.

Aspetto esteriore

Complessivamente meno gradevole del fratello minore monoposto VOL, a causa della conformazione della fusoliera, adattata per contenere le due ruote del treno principale, tettuccio in un sol pezzo in policarbonato a curvatura singola, apribile su di un fianco verso destra (notiamo che nel manuale è proibito sia rullare che lasciare l'apparecchio con il tettuccio aperto).
I comandi sono doppi e standard, con barra che aziona alettoni ed equilibratore tramite aste rigide e snodi su cuscinetti. Il timone ed i comandi diruttori sono invece azionati mediante cavi, i comandi relativi alla condotta e all'estrazione e retrazione del pilone sono solo sul posto anteriore.

Abitacolo

Accessibilità: molto buona per il posto anteriore, un po' meno per il posteriore che è leggermente incassato sotto l'ala.
Spaziosità: molto buona per entrambi i posti, essendo la fusoliera molto larga e consentendo, specie davanti, l'accomodamento a piloti anche alti e di grossa taglia; possibilità di usare il paracadute.
Visibilità: ottima per il posto anteriore, molto meno, particolarmente di fianco e all'indietro, per il posteriore.
Comandi: ottima l'operabilità di entrambe le barre, quella anteriore è munita di due leve da bicicletta operanti separatamente sui freni delle ruote principali. Il comando del trim è posto subito dietro il sedile anteriore, comodo da azionare dal sedile posteriore, ma scomodissimo da quello anteriore: il trim agisce variando il calettamento di tutto lo stabilizzatore. Le pedaliere sono abbastanza comode, anche se lo spazio per i piedi non è molto ampio (ed entrambe le pedaliere non sono regolabili). Comodi da entrambi i posti i comandi dei diruttori, comandi motore semplici e razionali, più complicati quelli per l'estrazione e la retrazione.
Sedili: discretamente confortevoli, esiste la possibilità di regolare la posizione a terra, ma l'operazione non è particolarmente agevole.
Aerazione: abbastanza efficiente per entrambi i posti
Cruscotto: gli strumenti sono posizionati solo anteriormente; dal sedile posteriore, leggermente sopraelevato, è possibile sbirciare in avanti, a patto che il pilota anteriore non sia troppo "ingombrante".

Cellula

Montaggio e smontaggio: così come per il monoposto, montaggio e smontaggio di ali e piani di coda avvengono con l'impiego di bulloni e dadi anche per i comandi che non sono a collegamento automatico. L'accessibilità ai collegamenti avviene tramite gli sportelli del motore che devono essere tolti, le dimensioni ed i pesi, superiori rispetto al monoposto, rendono il tutto un po' più complesso.
Carrello e freni: le due ruote principali (400 x 100 mm) senza ammortizzatori sono sufficientemente robuste; i due freni a disco si rivelano efficaci ai fini della singola frenata, ma difficili da impiegare in modo differenziale. Il ruotino di coda fisso è da 140 mm.
Maneggevolezza a terra: facile il rullaggio rettilineo, in quanto la macchina poggia stabilmente sulle tre ruote e scorre bene (la velocità massima consentita in taxing è di 6 km/h), più difficili le manovre comportanti curve strette in quanto bisogna sollevare la coda.

Qualità di volo

Rullaggio: è la nota dolente dell'impiego. In rullaggio dritto il timone non ha praticamente alcun effetto sulla direzione di rullaggio a terra, ma poco male. Le difficoltà arrivano con le curve: bisogna dare motore quanto basta per sollevare la coda, non troppo perché altrimenti si tocca con il muso per terra, ma neanche troppo poco perché altrimenti la coda si scarica rimanendo comunque a terra; col ruotino sollevato, e con un certo abbrivio, frenando decisamente una delle due ruote si ottengono i cambiamenti di direzione, facile a dirsi, un po' meno a farsi! Per fortuna le ali sono piuttosto alte da terra e non c'è pericolo di strusciarle anche con notevoli oscillazioni sul rollio, sia causate dalle irregolarità del terreno, che da impropria tecnica di pilotaggio.
Rullaggio in decollo: a patto di dare motore gradualmente, la direzione si mantiene facilmente ed anche l'effetto picchiante dovuto alla spinta applicata in alto si controlla bene; la coppia dell'elica imprime un'imbardata verso sinistra.
Decollo: abbastanza rapido: alla velocità ottimale (65 km/h) con una leggera pressione a cabrare sulla barra il velivolo stacca facilmente, le forze sui comandi sono normali e le risposte soddisfacenti.

Comportamento in volo


Trimmabilità: discreta dal sedile posteriore, assolutamente scomoda dall'anteriore
Stabilità statica longitudinale: abbastanza buona
Stabilità dinamica longitudinale: appena discreta
Stabilità trasversale: discreta
Stabilità direzionale: insufficiente. Specie dal posto anteriore, con pochi riferimenti, è difficile mantenere la direzione senza incorrere in overcontrollo della pedaliera
Inversione di virata: discreta
Stallo: abbastanza dolce e con moderata tendenza alla caduta di un'ala. Rimessa immediata appena si rilascia la pressione sulla barra, anche senza l'intervento della potenza.
Vite: non l'abbiamo provata essendo proibita dal costruttore.
Comportamento ad elevati angoli di attacco: normale e senza particolari difficoltà
Risposte ai comandi: discretamente efficienti, risentono delle dimensioni con una certa inerzia, ma senza creare particolari difficoltà, eccetto per la direzione, come già accennato.

Avvicinamento ed atterraggio


Diruttori: la loro efficacia è moderata, associata ad una minima influenza sull'assetto.
Scivolata d'ala: comportamento soddisfacente.
Richiamata: abbastanza facile, ma per evitare di toccare con la coda l'assetto deve essere forzatamente limitato.
Ammortizzamento ruote: basato unicamente sull'elasticità dei pneumatici, ma sufficiente.
Corsa di atterraggio: nella norma, da notare che le tre ruote forniscono un buon appoggio e non oppongono resistenza.
Freni: efficaci, rimane però la difficoltà nell'azionamento differenziale.

Giudizio conclusivo

Il Professor ha molte caratteristiche positive, prima fra tutte quella di rientrare con ampio margine nei pesi stabiliti per gli ultraleggeri a motore (420 kg), e quindi di avere caratteristiche di volo più che oneste, presenta delle lacune a mio giudizio facilmente ovviabili.
  • Manovrabilità a terra: sebbene un pilota esperto si possa abituare in breve alle difficoltà di questa fase, è impensabile che un allievo riesca in tempi ragionevoli ad abituarcisi; il consiglio che si può dare è quello di munire l'aliante di un ruotino di coda sterzabile e comandato dalla pedaliera, si tratta di una lieve complicazione meccanica e di un aumento di peso assolutamente sopportabile.
  • Stabilità direzionale: è insufficiente a causa della forma della fusoliera che comporta una notevole superficie laterale davanti al baricentro, il controllo direzionale è quindi impegnativo. Riteniamo opportuno aumentare la superficie della deriva, intervento attuabile senza grossi problemi.
  • Comando del trim: troppo scomodo per il pilota anteriore, indispensabile lo sdoppiamento.
  • Montaggio: l'uso dei bulloni, come già notato nel VOL, crea notevoli complicazioni ed impone l'uso di attrezzi; i bulloni dovrebbero essere sostituiti con spinotti.
  • Limitazione: il manuale di volo è ben fatto e completo (decisamente migliore di quello del monoposto), ma riporta limitazioni assolutamente inusuali e spesso penalizzanti. In particolare la limitazione di vento al traverso di 3 m/s (5,5 nodi) appare eccessivamente riduttiva, dovuta probabilmente alle difficoltà di rullaggio; forse, migliorando la guidabilità a terra, si potrebbe arrivare al limite del VOL di 5 m/s (10 nodi). Infine se accettiamo le limitazioni in virata (20° normali, mai oltre i 45°), la VNE a 125 km/h (decisamente bassa), il divieto di decollo ed atterraggio con vento in coda, ed il divieto di acrobazia e vite, riteniamo che il divieto di eseguire anche uno stallo normale sia inaccettabile: noi abbiamo volutamente ignorato questa limitazione (dovuta probabilmente alla regolamentazione specifica del paese d'origine) durante i test in volo. Il sistema dell'elica retraibile funziona invece bene, a dispetto della complessità ed il motore è apparso più che adeguato alle caratteristiche della macchina, con prestazioni in decollo ed in salita ragionevoli.
Scheda tecnica
Apertura alare m 14,7
Lunghezza m 7,3
Altezza m 2,4
Superficie alare mq 14,7
Carreggiata carrello mm 700
Peso a secco kg 240
Peso max decollo kg 420
Peso minimo pilota anteriore kg 70
Peso piloti + bagagli max kg 180
VNE km/h 125
Velocità di stallo km/h 60
Vento frontale max m/s 8
Vento laterale max m/s 3

Il motoaliante Professor è distribuito in Italia dall'Ing. Nando Groppo, tel 0384/88097 - www.groppo.it


Provati in Volo