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Exec Turbine Power

Prova di Aviazione Sportiva


Exec Turbine Power: gli uomini e la macchina


L'ugello di scarico della turbina Solar


La testa rotore con il piatto oscillante, le pale sono ben dimensionate


Le biellette di comando del rotore anticoppia, si notano i bilanceri costituiti da semplici rondelle


Strumentazione essenziale raggruppata davanti al pilota


L'installazione della turbina appare pulita e con accessoristica ben sistemata, si notano le otto cinghie di trasmissione all'uscita del riduttore

Che l'Exec voli, e pure bene, pensiamo non vi siano dubbi: dopo anni di sviluppo e miglioramenti, siamo arrivati ad un elicottero che di leggero ha solo il peso, in quanto per il resto rispetta standard spesso superiori a quelli di molte macchine certificate.
Era quindi inevitabile che si arrivasse a voler montare su una tale macchina un motore più brioso e leggero: un motore a turbina.
Derivato in tutto e per tutto dal Rotorway Exec 162, il Turbine Power vede espiantata la trasmissione del rotore principale ed il motore Rotorway 2.600 cc raffreddato a liquido da 152 hp, per lasciare il posto ad una nuova trasmissione e alla turbina Solar T62-T32 da 150 shp.
Con un T.B.O. di 2.000 ore ed un'affidabilità guadagnata in anni di servizio come APU su centinaia di Chinook, questo motore può addirittura essere alimentato, oltre che dal normale kerosene avio, anche dal ben più banale kerosene…da riscaldamento!
L'idea della turbina non è nuova, ma questa è la prima ad essere realizzata e a volare in Italia, e nasce per iniziativa di Teddy Rossi, Mauro Piazzoli e Giancarlo Senigagliesi; il kit è stato realizzato dalla Aviotecnica di Mantova, il pilota collaudatore è Antonio (Nino) Famà, il maggior esperto di Exec in Italia: ai suoi comandi il prototipo dell'Exec Turbine Power ha compiuto il primo volo.
La sistemazione nel vano motore è molto curata e, sinceramente, anche bella a vedersi. A parte il motore e la trasmissione, nulla è cambiato dal kit della Rotorway e, per chi avesse l'occasione di vedere l'elicottero privo della scocca, invitiamo a notare sia la pulizia della progettazione, sia la ridondanza dei sistemi (ogni comando di volo è doppiato).
Esemplari, ad esempio, sono le saldature del talaio, che arriva assemblato direttamente dagli stabilimenti dell'Arizona.

In volo

Seduti al posto di pilotaggio la prima impressione è subito buona. Gli strumenti ed i comandi sono ben disposti, i seggiolini sono fissi, ma confortevoli anche per un pilota alto di statura, la pedaliera può essere infatti regolata a seconda delle necessità.
Un po' sacrificata la posizione delle braccia sia sul ciclico che sul collettivo, ma ci hanno assicurato che, sulla versione di serie, la leva del collettivo sarà spostata più a sinistra e le porte di accesso saranno dotate di finestroni bombati per dare maggiore libertà di movimento al gomito.
La visibilità è molto buona e sicuramente migliorerà notevolmente anche verso la parte posteriore, per ora poco visibile, con i finestroni più allargati .
L'ultimo appunto sulla visibilità, riguarda la parte sotto i pedali, sebbene non fondamentale alla condotta (si è molto bassi sui pattini e lateralmente si riesce ugualmente a valutare bene la quota in hovering), un paio di finestrature in plexiglass avrebbero fatto sicuramente contenti molti piloti.
All'atto di staccarsi da terra il Full Governor permette di concentrarsi quasi esclusivamente sull'assetto, non dovendo inseguire i parametri motore, se non quello di evitare un affondo con il collettivo tale da mandare i giri della turbina oltre il 106%, percentuale oltre la quale la centralina elettronica di alimentazione limita l'afflusso carburante per evitare un fuori giri.
Una volta in hovering quasi non si sente torque, ed anche il mantenimento del punto fisso è semplice: data la leggerezza del mezzo è meglio non "inseguire" il ciclico, rischiando di dondolare senza soluzione di continuità, ma neutralizzare le forze sui comandi e centralizzarli.
La trasmissione al rotore di coda è costituita da tre cinghie e diverse puleggie che hanno una vita operativa di 250 ore, al termine delle quali vanno necessariamente sostituite: una volta rappresentavano un po' il punto debole dell'Exec, oggi dopo l'introduzione di materiali quali l'aramide, si sono dimostrate anche più pratiche di una trasmissione di tipo rigido.
Una volta acquisita la necessaria sensibilità sulla barra, iniziamo la salita: l'Exec risponde prontamente ed accelera morbidamente e, senza tutte quelle vibrazioni comuni ai rotori completamente articolati, saliamo con 60 km orari di indicata mantenendo i giri in zona verde, il rateo di salita è di circa 600 ft/min.
Aumentando la richiesta sul ciclico l'Exec richiede un po' di piede sinistro per mantenere la coordinazione. In crociera la corretta aerodinamica del boom di coda crea un buon effetto "freccia" e non è difficile mantenere allineato l'elicottero, la tendenza ad imbardare è minima.
Fino a 140 km/h l'andatura è ancora confortevole, oltre compaiono un po' di vibrazioni, principalmente dovute allo stadio di sviluppo non ancora ultimato (l'Exec Turbine Power volato é ancora un prototipo).
Molto soddisfacente la risposta durante le manovre, veloce, ma non improvvisa. Il sibilo della turbina dà la sensazione di volare su di un "frullino" ben più costoso e complesso, la soddisfazione di pilotaggio è davvero grande! Non abbiamo potuto provare l'autorotazione, le pale del rotore principale comunque, a profilo asimmetrico biconvesso con corda di ben 20 cm, danno una buona garanzia di sicurezza.

Conclusioni

Per chi ama poter volare a pochi centimetri da terra, fermarsi, muoversi lateralmente e "giocare" sfruttando le infinite potenzialità di un elicottero, sedere ai comandi di un Exec Turbine Power accompagnati dal sibilo dietro la schiena, è divertimento puro!
L'Exec con la turbina rientra perfettamente nell'allegato tecnico alla legge 106, ed è un ultraleggero a tutti gli effetti, ma chi si avvicina per prima volta al mondo dell'ala rotante deve avere ben chiaro che ai fini pratici non esiste nessuna differenza con altri tipi di elicottero, anzi la leggerezza della macchina, e la ridotta inerzia del rotore, richiedono probabilmente più impegno e sensibilità nella condotta rispetto a macchine convenzionali.
Indispensabile dunque un corso completo e condotto professionalmente, oltre ad una mente sgombra da pregiudizi (il fatto che l'Exec sia un ULM, non vuol dire che in fase preparatoria esistano scorciatoie o sconti!). L'unico sconto reale è quello possibile sull'accesso ad un mondo che, sebbene sempre più costoso di quello dell'ala fissa, con elicotteri di questo genere si rende più accessibile, portando a circa 180 milioni la soglia d'acquisto dell'Exec Turbine Power.

Caratteristiche Tecniche

  • Motore Turbina Solar T61-T32 da 150 shp.
  • Posti 2
  • Peso a Vuoto 280 Kg
  • Peso Max al decollo 450 Kg
  • Capacita' serbatoio 80 lt.
  • Diametro Rotore Principale 7.6 mt
  • Diametro Rotore di Coda 1.2 mt
  • Lunghezza 10.50 mt
  • Altezza 2.4 mt
  • Larghezza pattini 1.6 mt
Prestazioni
  • Rateo di salita 1.000 ft./min.
  • Hover in effetto suolo 7.000 ft.
  • Hover fuori effetto suolo 5.000 ft.
  • Tangenza massima operativa 10.000 ft.
  • Vne 200 km/hr
  • Max Velocita' di Crociera 180 km/hr
  • Autorotazione 60 km/hr ( 500 ft/min)

Provati in Volo