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DTA Feeling 582

Prova di Aviazione Sportiva

Accanto a Cosmos ed Air Creation, DTA rappresenta il terzo maggior costruttore francese, ed ha sempre avuto una fama di grande robustezza, grazie soprattutto alle imprese di Olivier Aubert che, con il Voyager, ha viaggiato per mezzo mondo. Alcuni anni fa ho avuto modo di provare il Voyager 912 di Olivier, durante il suo passaggio in Italia nel raid da Città Del Capo a Capo Nord, e ne avevo apprezzato la costruzione quasi da "carro armato" e la semplicità d'uso (l'ala Epsilon era dotata di trim elettrico sul punto di aggancio), pur se le prestazioni erano davvero modeste. Adesso DTA ha deciso di presentarsi sul mercato italiano, e l'apparecchio che proviamo è forse il più adatto al nostro gusto: il Feeling 582 con l'ala Dynamic 15, ideale per il turismo in biposto, ma ottimo anche da soli.

Semplicissimo

Nulla da dire sulla realizzazione che è assolutamente classica, con trave centrale a forte inclinazione, il classico antistallo (assente sul Voyager) ed il carrello posteriore ammortizzato con puntoni rigidi di controvento.
Ciò che però stupisce è l'assoluta linearità e semplicità della struttura, senza nessuna soluzione macchinosa e con tutti componenti e gli attacchi in vista, una filosofia che ci piace particolarmente, e che mira alla sostanza più che all'aspetto.
Il Feeling è dotato di una minuscola carena, che lascia apparentemente scoperte le gambe del pilota e che non sembra proteggere molto, particolare poi l'inclinazione della stessa, specie nella parte inferiore, ma vedremo che tutto ha una sua precisa ragion d'essere, come le vistose carenature ruote con pinne di grosse dimensioni. L'avantreno è ormai un classico DTA, che ci ha abituati ad una ottima presa sui pedali, che sono di grosse dimensioni e comodi anche con scarponcini pesanti, mentre i sedili, ben distanziati tra loro, hanno lo schienale facilmente inclinabile in avanti per facilitare l'accesso. Un piccolo cruscotto contiene due soli strumenti di volo, anemometro ed altimetro, e tre strumenti motore, contagiri al centro, termometro liquido e contaore; non c'è molto spazio per altro, e almeno un variometro ci sarebbe piaciuto, in compenso il tutto è perfettamente sott'occhio e non ostacola assolutamente le gambe.
Singolare la soluzione scelta per i serbatoi: si tratta di due taniche da 25 litri ciascuna, sagomate, che sono staccabili per il rifornimento, un esempio di come il tutto sia stato studiato in funzione dei viaggi e della comodità d'uso (da segnalare anche le pratiche borse in cordura per riporre bagagli ed oggetti). Il Feeling è disponibile con tre motorizzazioni: 582, 912 e 912S, nel nostro caso il due tempi si è rivelato assolutamente adeguato sia per potenza che per caratteristiche di funzionamento e, francamente, preferiamo ancora la leggerezza sui delta, al peso e alla complessità del 4 tempi. Nulla da dire sull'installazione motore, il riduttore adottato è il C con una tripala Duc a passo regolabile a terra; manca l'avviamento elettrico, una scelta accettabile visto la serie di complicazioni di cui si fa a meno, batteria inclusa. Il tutto è ovviamente disponibile come optional con la batteria da 16A, ma in questo caso cambia il riduttore che è il tipo E, non essendoci spazio per il motorino tradizionale.
Da segnalare l'ottimo impianto di silenziamento e la griglia di protezione del collettore di scarico, il radiatore del liquido è posto inferiormente, tra le gambe carrello, ed è di grosse dimensioni.

In volo

A bordo: facile salire, solo una cinta ventrale ci assicura al sedile, soluzione accettabile, ma alla quale ormai non siamo più abituati, visto che la maggior parte dei delta dispone di cinture a quattro punti; i piedi poggiano saldamente sui grossi pedali ed i comandi di gas e freno sono perfetti, anche a tutto gas aperto l'estensione del piede destro è assolutamente nella norma.

Rullaggio: controllo perfetto, la posizione della barra è piuttosto bassa ed è quindi facile mantenere l'ala livellata a bassa velocità e con vento laterale, l'ammortizzamento è assolutamente perfetto, senza saltellamenti o rigidità di avantreno, invoglia anche a rullare sostenuti con una direzionalità sempre impeccabile.

Decollo: il vantaggio del due tempi in fase di accelerazione è innegabile ed il decollo del Feeling è immediato, dopo una corsa di circa 50 metri anche in due persone, benissimo l'ammortizzamento e il controllo direzionale, mentre la barra va aperta con una certa decisione per effettuare la rotazione. Rateo di salita molto buono che, in assenza di variometro, stimo intorno ai 4 m/sec iniziali a 80 km/h di indicata, e lieve effetto della coppia dell'elica che si traduce in una piccola inclinazione del carrello, mentre l'ala continua su di un binario. La Dynamic 15 è uno dei migliori compromessi volati ultimamente, dotata di un taglio particolare, quasi privo di roach, con doppia vela al 70% ed una minuscola keel pocket, è il risultato di anni di studio e di affinamento, e già in fase di decollo e salita fa capire che le prestazioni sono di prim'ordine.

Volo livellato: l'assenza di variometro mi impedisce rilievi esatti, ma per anni abbiamo volato con il solo rumore del motore e quindi spendere qualche minuto per stabilizzare l'altimetro, il regime del motore e le mie sensazioni sul sedile, mi piace: centinaia di ore in volo libero lasciano una particolare sensibilità che ti fa "intuire" le bolle, le bottarelle e le discendenze, e ti fa capire se sei in livellato con il tuo variometro "naturale" a zero. E quando stabilizzo il delta il risultato è sorprendente: l'aria sul casco mi dice che sono molto, ma molto veloce, ed un'occhiata all'anemometro mi indica 105 km/h, con appena 5200 giri. Il controllo della barra in queste condizioni è veramente un piacere, servono spostamenti millimetrici, apparentemente privi di sforzo. La sorpresa viene affondando il piede sul gas ed andando a cercare la velocità massima: innanzitutto nessuna variazione di assetto, a testimonianza di un asse di spinta perfettamente centrato e di una carena perfettamente neutra in volo (che protegge efficacemente il pilota), ma ciò che è incredibile è l'accelerazione lineare dell'ala.
L'abitudine a portare barra al petto con tutte le proprie forze per evitare di salire, la potete anche scordare, la Dynamic 15 fende l'aria su di un binario e l'ago dell'anemometro arriva agevolmente ai 130 km/h IAS, velocità forse appena ottimistica, ma realmente elevatissima. In un secondo volo con passeggero riscontro lo stesso comportamento, con un equilibrio ancora migliore e con una massima che sfiora i 140 km/h di indicata a tutto motore, un risultato veramente strepitoso.

Virata: la stessa dolcezza di barra la troviamo negli spostamenti laterali, l'entrata è dolce e coordinata, e sino a 20 gradi di inclinazione non c'è bisogno di apertura per coordinare. Incredibilmente docile l'inversione di rollio, verrebbe voglia di andare a cercare un inesistente… servocomando! Sta di fatto che ho pilotato per qualche minuto con le classiche "due dita" in biposto, virando correttamente e senza nessuno sforzo…

Volo lento e stallo: aprendo barra la decelerazione è progressiva e, questa volta, con una decisa e sana restituzione di pressione; a 60 km/h si vola tranquillamente in due con un filo di gas e barra a dieci centimetri dall'antistallo; lo stallo l'ho provato solo in monoposto, è arrivato a 50 km/h di indicata con il motore al minimo e la rimessa è stata immediata tirando di poco la barra, dopo aver perso una decina di metri di quota. In una serie di tre stalli, sempre con vento frontale, ho rilevato una lieve tendenza a cadere dell'ala sinistra.

Avvicinamento ed atterraggio: nella media l'efficienza con motore al minimo e discreto l'aumento del rateo di discesa tirando barra, la velocità però sale parecchio, un fattore del quale bisogna tenere conto. In finale con il vento al traverso, le vistose pinne sulle carenature ruote provocano una lieve imbardata del carrello che si riflette anche sulla traiettoria ed obbliga ad una correzione, ma va detto che abbiamo atterrato con circa 10/12 nodi al traverso, condizioni decisamente sostenute. Ottimo il contatto ed efficacissimi i freni.

Conclusioni

A costo di essere tacciati di simpatie particolari o di esterofilia, questa volta ci sbilanciamo senza mezzi termini: il DTA Feeling è in assoluto uno dei migliori deltaplani a motore provati sino ad oggi, con prestazioni molto elevate, ma soprattutto con una facilità e dolcezza di pilotaggio che, per quest'insieme, è un vero riferimento e che va assolutamente provata di persona (probabilmente le versioni con il 912 non sono così dolci, ma avremo modo di testarle in seguito). Il prezzo ovviamente è in fascia alta e sfonda abbondantemente la soglia dei 20.000 Euro, ma è perfettamente adeguato alle caratteristiche, alla realizzazione e alle prestazioni del velivolo.

DTA Le Bourg 69220 St Lager - France tel 0033/474/667518 fax 0033/474/667519 Rappresentante per l'Italia: Massimo Lenzarini tel 348/5191500 051/962469


Provati in Volo