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A distanza di alcuni mesi dalla prova del prototipo abbiamo avuto la possibilità di provare in volo uno dei primi Fly Lab M2 di serie, apprezzandone la rifinitura e la messa a punto definitiva. Il prototipo, infatti, era servito come banco di prova per le soluzioni scelte, dalla nuova ala, alla cabina profilatissima con la particolarità del motore completamente carenato, ma evidentemente la messa a punto ancora doveva essere completata. L'apparecchio di serie ha dunque numerose migliorie visibili, ed alcune sostanziali, pur se poco evidenti, prima fra tutte il lieve cambio di geometria dell'ala che ha ora una freccia positiva di poco inferiore. Un grosso lavoro è stato fatto sulla cabina la cui stampata è notevolmente più leggera, e sull'accessoristica che prevede uno splendido radiatore in lega leggera, efficace e leggerissimo, con un risparmio globale di quasi 20 kg rispetto al primo esemplare. Internamente alla cabina ora troviamo un tappetino di rivestimento opaco che limita notevolmente i riflessi anteriori, mentre i pannelli trasparenti termoformati sono adesso fissati con una numerosa serie di bulloncini con ranelle e dado autobloccante, il che assicura la corretta coppia di serraggio ed evita il possibile innesco di cricche che si poteva verificare con i rivetti utilizzati in precedenza. I comandi a bordo sono ben disposti, con doppie manette (quella di sinistra è un po' nascosta dalla vicinanza con la fiancata) e con il cinematismo interamente a vista, mentre permane la pedaliera su due livelli, soluzione inconsueta che dipende solo dalla forte curvatura del piano inferiore di cabina.
In voloAccesso a bordo facile con porte di ampie dimensioni tenute aperte da una semplicissima molla in acciaio, cinture a tre punti con una media capacità di ritenzione e posizione tutto sommato buona, anche con i piedi su due livelli.Probabilmente ci sarebbe bisogno di un finestrino di buone dimensioni perché a porte chiuse, con l'elica posteriore, l'apparecchio è decisamente "caldo" nelle operazioni di rullaggio. Molto bene il controllo direzionale con la pedaliera, e freno discretamente efficace, azionato dalla classica leva fra i sedili. L'elica installata è una Arplast tripala regolata in questo caso con passo un po' scaricato, per cui il motore è prossimo al regime massimo ammesso con manetta completamente aperta; a terra esiste sempre un certo problema di riflessi sul lungo plexiglass anteriore, meno evidente in volo.
Contiamo, appena possibile, di poter provare l'M2 in una serie di voli di distanza, in modo da ottenere indicazioni precise sulle medie effettivamente mantenibili e sui consumi effettivi. Certo, rispetto al classico Tucano, qui siamo davvero in un altro mondo! Per ulteriori informazioni: www.flylab.it |